Asfalti a basso impatto ambientale per Roma e Provincia
IMPIANTO DI PRODUZIONE DI ASFALTO – Possibilità di produrre asfalti per le opere viarie di Roma e Provincia, abbattendo gli impatti ambientali del ciclo produttivo e introducendo l’utilizzo di “fresato” proveniente dalla rimozione del vecchio manto stradale.
PRODURRE ASFALTO?
FINALMENTE UN PROCESSO SOSTENIBILE E CIRCOLARE
La realizzazione di un impianto di produzione di asflato permette di completare la filiera del nostro spazio di azione, arrivando a coprire tutte le fattispecie di prodotti, anche quando si tratta di produrne con una totale o preponderante componente da riciclati.
L’impianto è stato progettatto per abbattere gli impatti ambientali legati all’utilizzo, ed il fulcro di tale scelta è rappresentato dal tunnel di captazione integrato di ultima generazione che permette di raccogliere tutti i fumi e filtrarli prima avviarli al camino.
L’impianto di produzione di asfalto può ricevere una componente più o meno preponderante di fresato, una volta opportunamente trattato dagli impianti di riciclaggio presenti nello stesso sito industriale, sfruttando l’efficienza e l’integrazione di una filiera di tecnologie pienamente circolari.
Un impianto di ultima generazione ad elevate prestazioni ambientali.
Il Marini Top Tower 2500 EVO ha una capacità di produzione fino ad oltre 200t/h ed è il primo nel Lazio a nascere con il tunnel di captazione integrato.
ELEVATE PRESTAZIONI PRODUTTIVE
- PRODUZIONE: capacità di produzione flessibile dalle 160ton/h sino ad oltre 200ton/h.
- TECNOLOGIA: tecnologia EvoDryer col nuovo cilindro – la migliore sul mercato per l’introduzione del RAP nell’anello di riciclaggio, nominata agli Intermat Innovation Awards 2024.
- SISTEMI: pesa a ponte integrata nel tunnel per evitare al mezzo di trasporto ulteriori fermate.
- SISTEMI: possibilità di caricare solo l’esatta quantità desiderata grazie ai sistemi di tara.
CIRCOLARITA’ DEL PROCESSO
- ELEVATE PERCENTUALI DI RAP: grazie alla tecnologia del Top Tower è possibile impiegare elevate percentuali di RAP (fino al 50%) provenienti direttamente dall’impianto di riciclaggio del Gruppo presente nello stesso insediamento industriale.
BASSI IMPATTI AMBIENTALI
- TUNNEL DI CAPTAZIONE DI NUOVA GENERAZIONE: il camion entra completamente da una porta di accesso che poi viene chiusa. Tutti gli svaporamenti prodotti durante la fase di carico del conglomerato vengono confinati e aspirati ai massimi giri dal sistema, dopodiché l’aria filtrata viene convogliata al camino.
- CAMPAGNA COT: per rispettare la specifica normativa della Regione Lazio, l’impianto eseguirà campagne di monitoraggio COT (carbonio organico totale) i cui risultati vengono documentati e condivisi con le autorità.
RICICLARE IL FRESATO DI ASFALTO
QUALE NORMATIVA?
L’asfalto, anche chiamato conglomerato bituminoso, è probabilmente il materiale di maggior impiego nella pavimentazione stradale. Esso è una sostanza principalmente composta da bitume e aggregati (filler, sabbia e pietrisco).
Il c.d. fresato di asfalto si ottiene dalla frantumazione a blocchi o dalla fresatura della pavimentazione stradale. Può quindi essere correttamente definito alla stregua di un materiale inerte bitumato e non consolidato.
Il con-glomerato bituminoso (fresato) proveniente dalla suddetta scarifica della pavimentazione stradale e-seguita mediante fresatura a freddo è quindi classificato come rifiuto e, come tale, può essere gestito nell’ambito del recupero dei rifiuti (inerti) non pericolosi.
Il fresato d’asfalto è identificato con un codice CER o EER specifico, 17 03 02, e non può essere considerato una “terra e roccia da scavo”, ma più opportunamente, dopo caratterizzazione, va avviato al recupero in procedura semplificata, in conformità al punto 7.6, Allegato 1, sub allegato 1, D.M. 5 febbraio 1998 e con le modalità previste negli artt. 214-216 del T.U. ambientale.
Il nuovo impianto di produzione asfalti della Seipa può introdurre nel processo due tipologia di RAP – a caldo e a freddo – fino ad una presenza del 50%.
RAP introdotto nel processo portandolo ad una temperatura di 160°-200°C
INTRODOTTO A CALDO
RAP aggiunto direttamente al processo senza preriscaldamento.
INTRODOTTO A FREDDO
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DETTAGLIO DELLA POSTAZIONE OPERATIVA GESTITA ATTRAVERSO SISTEMA CYBERTRONIC.
IL TUNNEL DI CAPTAZIONE DELL’IMPIANTO